"Pronto... Sei felice?"
"Live now, think later, I do it so well
Live now, think later, I do it so well
Fall hard, heart breaker, I want him, oh well
Live now, think later, I do it so well..."
Questo il ritornello di una canzone della giovane cantante Tate McRae, artista che ho conosciuto grazie a mia figlia, durante un viaggio che abbiamo fatto io e lei, sole, spensierate, macinando chilometri in macchina tra le pianure piacentine e della bassa bergamasca, viaggio nel quale abbiamo incluso il concerto di Tate nella city milanese.
E ogni volta che sento queste parole, la mente torna un pò da Paola, e il cuore comincia a fare i capricci, lo stomaco si chiude, e mi ripeto che non ero pronta, ammesso che si possa mai essere pronti a perdere qualcuno che si ama...
In questi giorni ne sento particolarmente la mancanza; oggi è l'8 marzo, sto ricevendo messaggi molto belli e attestati di stima che scaldano il cuore, pensieri profondi sul fatto che non ci sia molto da festeggiare, fotografie cariche di mimose, amore... e io sento che voglio onorare lei oggi, una delle donne più speciali della mia vita e - sono sicura di poterlo dire senza tema di smentita - di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla.
Si sente spesso parlare di sorellanza quando si trattano temi femministi, è un termine forse abusato e a volte poco compreso davvero, ma credo che a Paola questa parola si addica perfettamente.
Ho avuto la fortuna di conoscere molte donne che sono state e sono per me esempio e ispirazione, dalle quali ho imparato quello che so e da cui ho cercato di prendere il testimone in questa mio attivismo per i diritti e per le pari opportunità, e sono grata di questo...
Cosa significhi (per me) essere donna è il lavoro di ricerca che sto portando avanti da anni, che condivido con le persone che mi stanno vicino, consapevole che le piccole grandi risposte che sto trovando, le piccole e grandi certezze che sto raggiungendo stanno (anche e soprattutto) nelle pieghe delle relazioni che ho con le altre persone, di ogni genere.
Pronto ... sei felice?
Iniziavano sempre così le nostre telefonate... io la chiamavo e lei mi poneva subito questa domanda... quando passavo le serate da lei, coccolata nella sua accogliente casa dalle pareti color pervinca, mi stimolava a pensare come mantenere viva la mia energia, come usarla a fin di bene per aiutare le altre donne, le persone che con l'entusiasmo che lei mi riconosceva avrebbero così potuto avere a loro volta un pò di serenità.
Mi ricordava che bisogna sempre nutrirsi di ciò che per noi è "VITAMINA"!...
Non avrei mai immaginato, un anno fa, che questa domanda sarebbe diventata per me quasi un mantra: la vita non è "rosa e fiori" per nessuno di noi, e certo Paola non era così superficiale da crederlo, ma il grande insegnamento che mi ha lasciato è che è davvero importante porsi costantemente questo quesito per non lasciarsi vivere, per onorare la vita e il tempo che abbiamo, senza farci distrarre da cose che non ci fanno stare bene, con una responsabilità che non è solo individuale, ma direi collettiva del prenderci cura di noi per prenderci meglio cura degli altri.
Il valore della libertà
Il suo femminismo era molto fondato sul concetto di libertà; lottava strenuamente perché la società riconoscesse l'importanza per le donne di essere libere nel senso più ampio del termine.
Essere libera per Paola passava attraverso il potersi esprimere senza condizionamenti, essere autonoma economicamente ed emotivamente, essere libera di amare e di farsi amare scegliendo davvero dove stare, con responsabilità e dedizione.
Questi valori risuonavano nei tanti progetti che ha portato avanti negli anni e oggi mi sembra che la società sia un pò più "povera" senza la sua voce e le sue tante attività culturali e sociali.
E oggi, 8 marzo, ho voglia di esprimere un desiderio: costruire un progetto che porti il suo nome..., non so ancora cosa sarà, ma sono sicura che sarà giallo come il sole e con un tocco di pervinca che profumerà di lei!