M'abituerò...

Mi hanno fatto notare che i funerali hanno tra l'altro il compito di segnare una linea tra il prima e il dopo, a mettere una sorta di punto che separa due vite.

Mi hanno fatto notare che un funerale può iniziare molto prima della morte biologica di qualcuno: è un funerale interiore ed è ugualmente definitivo.

E' arrivato il giorno del funerale - quello interiore - e precede di poco quello biologico, che si sta inevitabilmente ed inesorabilmente avvicinando.

E allora penso che "m'abituerò a non pensarti quasi mai, quasi mai, quasi mai", sono più di quarant'anni che ci provo e ora è il tempo.

E con te, è arrivato il momento di lasciar andare tutto quello che poteva essere e purtroppo non è stato, è ora di non guardare quel vuoto che hai lasciato, ma di focalizzare lo sguardo su tutte le cose belle con cui quel vuoto è stato riempito nel corso di una vita. 

La bambina non riesce purtroppo a togliersi dagli occhi e dalle orecchie tutto quello che ha visto e sentito, cose più grandi di lei, cose più grandi forse di qualsiasi essere umano, ma la donna che sono diventata la fa sentire finalmente al sicuro. 

C'è una sorta di mutuo sostegno tra le due: oggi ritorno dalla bambina quando devo prendere decisioni che richiedono intuito, è lei che sa cosa è meglio per me. La mia parte razionale, quella dell'adulta, ci serve solo a darci un "contegno", a bilanciare uno spirito libero e quasi selvaggio che però è la parte più pura di me.

Eravamo indecise - io e la bambina - se venire a salutarti fisicamente, ma poi ne abbiamo parlato, lei aveva intuìto subito ovviamente, io ho dovuto pensarci un pò, e alla fine abbiamo deciso che oggi ti diciamo addio, e lo facciamo a distanza, come tutto quello che abbiamo fatto nella nostra vita... a distanza.

Ti dedico questa canzone https://www.youtube.com/watch?v=GBVagEcdeic