Io, Londra e Marina Abramovic

06.01.2024

Chi mi conosce sa della mia passione per l'arte performativa di Marina Abramovic. Ed è proprio a lei e alla sua arte che ho dedicato il mio "viaggio da sola" del 2023.

Dal 23 settembre 2023 al 1 gennaio 2024, la prestigiosa Royal Academy of Modern Art di Londra ha aperto le sue porte a una retrospettiva senza precedenti dedicata a Marina Abramovic. Questa esposizione non solo ha celebrato il genio creativo di una delle artiste più influenti del nostro tempo, ma ha anche scritto un nuovo capitolo nella storia del museo, rendendo Abramovic la prima donna a tenere una mostra personale in oltre 250 anni dalla sua fondazione.

Non potevo non approfittare per coniugare la mia passione per lei, la mia voglia di mettermi in viaggio sola e l'occasione di onorare una tale conquista per il mondo femminile.

Inutile dire che l'esperienza è stata quasi una "PERFORMANCE"!  

Un viaggio nel viaggio

Marina Abramovic (classe 1946) è definita la madre della "performing art", una forma d'arte che va oltre la tradizionale esibizione visiva, coinvolgendo gli spettatori in esperienze emotive e intellettuali uniche. 

Per me l'arte di Marina Abramovic è un viaggio nell'anima umana, un'indagine profonda sulle emozioni, la spiritualità e la connessione umana. Le sue performance spaziano dal provocatorio al commovente, sfidando spettatori e spettatrici a esplorare i confini della loro stessa coscienza. Durante la retrospettiva londinese, ho avuto l'opportunità di immergermi nelle opere iconiche che hanno definito la sua carriera, dall'indimenticabile "The Artist is Present" alla suggestiva "Rhythm 0", passando per "Balkan Baroque".

La mostra non si è limitata a esporre le sue opere, video e fotografie, ma ha offerto anche delle performance tenute dal vivo da artisti selezionati dalla stessa Abramovic, che mi hanno permesso di sperimentare l'energia che si produce a sentirsi parte di una "performance".

Il viaggio come atto di emancipazione

Da qualche tempo ho deciso di intraprendere almeno un viaggio all'anno in solitaria. Credo infatti che viaggiare da sole rappresenti un atto di emancipazione e di scoperta per molte donne, un'opportunità di sfidare le convenzioni sociali e di affermare la propria autonomia. 

Durante questi viaggi, ho potuto sperimentare lo sviluppo di una consapevolezza personale e una sicurezza che vanno oltre il mio contesto quotidiano.

Vivo questa esperienza con una duplice valenza: la prima - tutta intima - di scoperta di me stessa, di messa alla prova rispetto alle mie paure e di apprezzamento verso quella parte di me che attraverso il viaggio mi fa sperimentare cosa mi piace e cosa no, superando ogni volta la mia zona di confort; la seconda valenza è per così dire collettiva - quasi politica -  la vivo come una sorta di responsabilità sociale di occupazione dello spazio da parte del genere femminile, affinché le strade possano davvero essere sempre più a portata di tutte e tutti, inclusive e percepite come meno pericolose.

Quando viaggio, penso costantemente che lo sto facendo anche per dare un esempio alle altre di quanto sia possibile - non necessario, ma possibile - e spero che il messaggio arrivi anche solo ad una donna che nutre qualche dubbio nelle proprie possibilità.

Credo infatti che l'indipendenza e la consapevolezza sviluppate durante i viaggi solitari diventino risorse preziose nel quotidiano, influenzando in modo positivo il modo in cui le donne affrontano le sfide e navigano attraverso la complessità del mondo che le circonda. 

Londra: una città che stupisce sempre 

A Londra ho avuto la fortuna di essere ospite in una casa di una donna che vive lì da moltissimi anni (amica di un'amica) e per la prima volta ho potuto respirare una dimensione meno "da luna park" e più verace della città.

Ho girato per la città nelle diverse ore del giorno e della sera, preso diversi mezzi pubblici, attraversato strade secondarie non fagocitate da orde di turisti, incontrato amiche ("un viaggio, un gineceo" - oserei direi quello di quest'anno!), con le quali ho cenato, riso, bevuto, chiacchierato... ed è stato bellissimo!

Ho speso più di mezza giornata dentro la Royal Academy of Modern Art da sola, sperimentando tutto ciò che Marina Abramovic ha messo a disposizione: mi sono sdraiata e seduta su letti di pietra, ho infilato i piedi in scarpe giganti scolpite nel quarzo, sono passata attraverso i due corpi nudi degli artisti che riproducevano l'istallazione di "Imponderabilia" , ho passato un tempo interminabile scambiando sguardi con l'artista dell'istallazione "Room with an ocean view"...

Non nascondo che sono partita con un pò di ansia all'idea di ritrovarmi sola in una città così grande, e ancora una volta ho dovuto ripetere a me stessa che ho molte più risorse di quelle che mi riconosco!


mararinner - Tutti i diritti riservati 2024
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis!