E se la mamma - alla fine - si toccasse?

01.06.2023

Negli ultimi tempi si è parlato molto di donne come modello, di mamme che devono dare il buon esempio, dell'importanza di comportarsi in un certo modo e di rispondere a certe attese sociali.

Una trappola in cui ci sentiamo spesso ingabbiate e da cui dobbiamo provare a liberarci il prima possibile.

Il problema è che in questa visione ci ritroviamo sin da piccole, senza nemmeno accorgercene... ecco allora che anche una ragazzina di 11 anni - in modo inconsapevole - diventa una chiara manifestazione di come tutto ci condiziona quando ancora nemmeno abbiamo chiaro chi siamo e cosa diventeremo al di là delle aspettative altrui.


Il corpo delle mamme

Sappiamo che da sempre la sessualità femminile, e nello specifico, il piacere femminile è considerato come accessorio e secondario rispetto a quello maschile.

Nell'immaginario collettivo, l'uomo è dedito al piacere della carne, è un "cacciatore", le sue pulsioni sessuali sono considerate naturali e - anzi - sono simbolo della sua forza e della sua virilità.

Il piacere femminile è invece ancora un argomento tabù, l'autoerotismo è addirittura escluso dall'immaginario di molte donne e vissuto come una cosa che - per dirla alla Vasco - "non sta bene, non si fa"...

Figuriamoci poi se associamo l'autoerotismo all'immagine di una donna che è anche madre! 

Geniale è stata dunque la campagna pubblicitaria - ovviamente censurata e convertita solo in modalità online - ideata dal marchio Control Italia, noto brand di profilattici, lubrificanti e sex toys, che in occasione della festa della mamma ha lanciato lo slogan: "La mamma non si tocca. O forse sì".  La campagna suggeriva di regalare un dildo che potesse essere un regalo di vero piacere per la mamma.

Da più parti si è gridato allo scandalo, al cattivo gusto, ognun@ farà le sue considerazioni in merito rispetto alle proprie sensibilità; a me sembra però importante andare oltre e chiedersi il motivo per cui - senza che nessuno e nessuna debba mettere in piazza la propria vita sessuale - sia per molte di noi difficile, intimamente e nel nostro privato, considerare il proprio piacere come parte integrante e del tutto naturale del nostro essere anche "corpo", e che più conosciamo noi stess@ e ciò di cui abbiamo bisogno e da cui traiamo (anche) appagamento, maggiore sarà la possibilità di vivere buone relazioni di coppia e non solo.

La trappola dell'esempio

Il corpo delle mamme è tornato di nuovo sotto i riflettori anche nei giorni scorsi: Chiara Ferragni posta su un social network un suo selfie in perizoma e viene "letteralmente redarguita" da una ragazzina di 11 anni che le scrive: "Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Non lo trovo un bel messaggio da mandare. Se mia mamma mettesse una foto così, io mi sentirei malissimo, non ne sarei per niente fiera".

Anche in questo caso, andando oltre quello che si può pensare rispetto alle considerazioni fatte da una ragazzina che per inciso non dovrebbe nemmeno avere un account su un social network vista l'età, mi ha molto colpito l'uso evidentemente strumentale che ne è stato fatto dagli organi di comunicazione, che ha avuto come effetto quello di ribadire un concetto fondamentale nella nostra società e cultura: noi donne siamo prima di tutto un modello e dobbiamo quindi sempre attenerci a degli schemi che ci vedono via via rappresentanti e "testimonial" di un ruolo sociale.

Chiaramente, in questa visione, ancora prima di essere persone libere di esprimerci, dobbiamo ricordare che siamo "madri", "mogli", "compagne", "donne per bene"... 

Ma se cominciassimo noi per prime ad abbassare le aspettative, a vivere serenamente la nostra individualità e il nostro corpo senza che questo abbia per forza a che fare con i ruoli sociali che ci mettiamo e ci mettono addosso?

 

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