Circe era mancina

13.08.2025

Googleggiando un pò - come dicono i gggiovani - ho notato che oggi, 13 agosto, è la Giornata Internazionale delle persone mancine. Una ricorrenza che, per chi usa la sinistra, ha un sapore ambivalente: da un lato la consapevolezza di essere a nostro modo un pò divers@, dall'altro il ricordo di tutte le volte in cui quella mano è stata - a molt@ - corretta, nascosta, ostacolata. Io sono mancina. L'ho sempre saputo, eppure per anni mi sono sentita un po' storta, come se il mondo fosse stato costruito con la riga e la squadra solo per i destrimani. 


Essere mancina significa imparare da subito l'arte dell'adattamento creativo. 

In un banco di scuola progettato per destrimani, inventi la tua postura. In un mondo che ti spiega che devi "cambiare mano", decidi che è il mondo a doversi aggiustare. 

Forse essere mancina non è mai stato solo un fatto di manualità. È un modo di guardare, di posare la penna, di spostare il peso del corpo. È, in fondo, il mio modo di essere al mondo: laterale, obliqua, contro corrente a modo mio. 

La mano sinistra, nel mito e nella storia, è stata accusata di essere maldestra, ingannevole, addirittura "sinistra" nel senso di minacciosa, è addirittura stata tacciata di essere la mano del demonio e in alcuni Paesi, ancora oggi, amputano la mano sinistra a chi ne fa uso come mano d'elezione.  

Rileggevo giorni fa un passaggio del libro "Circe" di Madeline Miller e mi è stato impossibile non fare oggi questo pensiero: "anche lei era mancina".

Non perché nel testo sia scritto, ma perché la sua intera esistenza è laterale. Circe non si si adegua al potere e al volere degli dei: piega il percorso, inventa strumenti suoi, prende la rotta che gli altri considerano sbagliata. 

Quando Circe trasforma gli uomini in maiali, non lo fa per compiacere gli dei o per acquisire potere nel loro gioco — lo fa per difendersi, per ribaltare una posizione di debolezza in uno spazio di dominio. È un po' come imparare a usare le forbici per mancini in un mondo di lame invertite: un piccolo strumento che cambia completamente la possibilità di agire.  

Sull'isola su cui viene confinata, la maga Circe coltiva un giardino di fiori e piante con le quali inventa ricette magiche che nessuno le ha insegnato... ecco io in questo ci vedo un pò quello che per noi persone mancine rappresenta quella particolare grafia inclinata, che sfugge alla riga dritta, nel tentativo estremo di non sbavare il testo che stiamo scrivendo senza poter utilizzare "il processo standard" tipico delle persone destrorse.

Mentre digito sulla tastiera questo mio scritto, ricordo con infinita dolcezza gli anni di scuola in cui ho imparato a girare il foglio, a cambiare angolatura per scrivere la mia storia senza sbavature... almeno quelle dell'inchiostro, che alle altre ci pensa la vita ...

E a voi cari amici destrimani, che potreste essere tentati di dire... "esagerata, cosa sarà mai..", dico che mi piacerebbe vedervi seduti su una di quelle sedie che hanno incorporato sulla destra (ma spostandolo sulla sinistra) il tavolinetto reclinabile che potete sollevare in modo che vi faccia da appoggio e cronometrare il tempo che ci mettereste ad "imprecare" (uso un termine politicamente corretto) mentre tentate di aprire una scatola di passata di pomodoro con un apriscatole (rigorosamente per mancini).

... non mi resta che dirvi "Viva le scatole con la linguetta incorporata!" :)






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