C'è bisogno d'amore per Dio...

28.03.2021


E' passato un anno e siamo ancora qui a lottare contro questa pandemia. 

La terza ondata mi vede più coinvolta da vicino perché alcuni dei miei cari più prossimi stanno giocando la loro partita contro il Covid e la gara non è affatto semplice.

Una cosa è certa, come dice la canzone di Zucchero che ho in sottofondo, c'è proprio bisogno di un'overdose d'amore, potente come un vaccino!


Un bacio alla porta chiusa

Di questa strana malattia, la cosa più difficile da comprendere e accettare credo sia l'isolamento, a più livelli.

Siamo sempre connessi e la tecnologia ci permette di tenere in piedi un qualche tipo di relazione con gli altri, eppure, chiusi nelle nostre case, siamo così soli ed isolati.

Già nel primo lockdown avevamo inteso che aver dato tutto per scontato era stato uno sbaglio e lo avevamo gridato forte dai nostri balconi, però solo oggi - stremati da un anno che ci sembra averci riportato al via come al gioco dell'oca - facciamo realmente i conti con la nostra solitudine e soprattutto con la nostra impotenza.

E chi di noi è alla prese con il contagio, vive ancora più forte questa dimensione. 

Ero al supermercato ieri, prendevo del cibo che ho consegnato ad una porta chiusa, appoggiandolo su un tappeto d'ingresso dopo aver fatto cinque piani di scale a piedi con mascherina e guanti. Per qualche istante mi sono fermata a guardare quella porta, sperando che ci fosse qualcuno dall'altra parte che accogliesse il mio bacio attraverso lo spioncino.

Poche altre volte nella mia vita mi sono sentita così indifesa e così impotente. 

All we need is just a little patience

"All we need is just a little patience" canta ora Axl Rose dei Guns n' Roses. La pazienza è davvero quello che ci serve ora: ho scritto questa parola in almeno cinque messaggi inviati ad altrettante persone oggi. Non so se lo dico più per dar forza a loro o se lo ripeto come un mantra perché alla fine convinca anche me.

Anche in questo c'è una grande lezione in serbo per chi vuole coglierla: essere pazienti, saper aspettare senza mollare, senza abbattersi, vivendo il momento presente con tutta la forza possibile, perché il presente è l'unico tempo reale, nel quale possiamo fare la differenza.

Wish you were here

Proseguendo nella mia playlist, i Pink Floyd sono arrivati puntuali a darmi un "pugno nello stomaco" con la loro "Wish you were here".... e mentre va la canzone, sto cercando di capire chi spererei di aver qui ora, ma si è aperto una sorta di vaso di pandora, mi scorrono davanti le immagini di tante persone a me care: amici, colleghi di lavoro, parenti, un immenso prato con tante persone, colori, luce, aria fresca, musica e buon vino... vivo paziente nel presente in attesa che arrivi un futuro migliore!



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